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Toulouse-Lautrec e la Belle Époque

La Belle Époque è stato un periodo di grande splendore in Francia. Iniziata alla fine dell’Ottocento, terminò purtroppo con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

In quegli anni di pace e serenità la Francia divenne il centro culturale dell’Europa. Da lì infatti ebbero origine le correnti artistiche e letterarie più importanti. Fu quello il periodo delle magnifiche Esposizioni Universali, delle nuove scoperte e delle serate nei locali più belli di Parigi.

Uno dei luoghi più alla moda naturalmente era il Moulin Rouge, al quale si ispirò il pittore Toulouse-Lautrec nei suoi manifesti.

Molte delle opere dell’artista sono infatti manifesti degli spettacoli portati in scena nel locale. La vita mondana era la protagonista dei suoi disegni.

Ballerine, direttori artistici, ma anche prostitute erano i soggetti preferiti di Toulouse, originario di Albi ma trasferitosi a Parigi per passione e per lavoro.

Toulouse-Lautrec era considerato l’anima di Montmartre, il quartiere di Parigi dove si trovavano i locali più importanti e dove si radunavano tutti i mondani della città senza differenze di classe. Manifesti, disegni e dipinti del pittore sono ancora amati e si trovano ovunque per le strade della romanticissima capitale francese. Le sue opere hanno infatti segnato un’intera epoca di meraviglie e tranquillità

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Lady Pink

Generalmente quando si parla di street art e graffiti di ogni genere non solo ci si rivolge ad un pubblico solitamente maschile, ma si mostrano anche lavori realizzati perlopiù da uomini. Quello dell’arte di strada è un campo in cui il ruolo femminile viene sempre sottovalutato, ma esistono diverse donne che già negli anni Settanta hanno fatto della street art un mestiere oltre che una passione.

Una di esse è Sandra Fabara, meglio nota con lo pseudonimo di Lady Pink. L’artista nata in Ecuador nel 1969, è cresciuta nel Queens, a New York, e ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni Settanta quando il suo fidanzato fu arrestato e trasferito a Porto Rico.

Oltre che di pittura Lady Pink si è anche interessata al teatro, tant’è che ha partecipato a diverse rappresentazioni teatrali negli Stati Uniti.

La carriera di realizzatrice di graffiti è iniziata con la creazione di disegni nelle stazioni della metropolitana della città. Il successo è tale che a soli 21 anni Sandra è riuscita a mettere su la sua prima mostra personale che le ha permesso di farsi conoscere ad un pubblico non più solo di strada.

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Romantici semafori

A Napoli qualche tempo fa i cittadini si sono svegliati con una speciale sorpresa.

Presa la macchina per andare a lavoro o per accompagnare i bambini a scuola, si sono trovati davanti dei semafori particolari.

Il classico rosso rotondo aveva forma di cuore! Un pò assonnati e increduli i cittadini sono rimasti perplessi, ma poi hanno capito che si trattava veramente di cuori.

L’iniziativa, realizzata nel giro di una notte dall’Accademia di Belle Arti, è stato un omaggio ad un altro progetto che l’inverno scorso ha fatto sorridere un pò tutti.

Sulla collina di San Martino era stato infatti installato un enorme cuore, proprio come quello dei semafori, per anticipare quello che sarebbe stato il Festival del Bacio.

Il grande cuore è stato poi tolto e i cuoricini trovati sui semafori fanno pensare che molto probabilmente si sta cercando una nuova location per quello che ormai è diventato il “cuore di Napoli”.

Napoli si sa è una città calda, fatta di persone affettuose, ecco quindi che il cuore diventa un simbolo perfetto che racchiude in sé la personalità dei napoletani.

Il Festival del Bacio fu ideato per festeggiare San Valentino, ma l’amore deve essere celebrato tutto l’anno.

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Oz

Uno dei più grandi street artist tedeschi è stato Oz, soprannome di Walter Josef Fischer.

La carriera di Oz si sviluppò soprattutto negli anni Novanta, quando cominciò a ricoprire le pareti di Amburgo con i suoi graffiti.

Come spesso accade nel campo della street art, non sempre i suoi lavori furono considerati arte. Chi realizza opere sulle mura delle città in effetti viene spesso accusato di vandalismo.

C’è naturalmente chi pensa solo ad imbrattare i quartieri, ma c’è anche chi, come Oz e tanti altri, cerca di esprimere se stesso attraverso questo particolare tipo di arte. I graffiti realizzati da alcuni dei migliori street artist di tutto il mondo sono opere d’arte a tutti gli effetti e in quanto tali vanno rispettate, come va rispettato il lavoro dei loro realizzatori.

Oz per decine di anni ha abbellito le pareti di Amburgo con i suoi simpatici disegni: famose infatti le sue faccine sorridenti sparpagliate per la città.

L’artista ha lasciato un segno di sé in Germania e tutti lo ricordano con piacere. Purtroppo Oz è stato vittima di un incidente nel mese di settembre, a 64 anni.

Oz stava realizzando la sua ultima opera, sui binari di una stazione, quando sfortunatamente è stato travolto da un treno in arrivo. L’artista ci ha lasciati facendo proprio quello che ha sempre amato, disegnare. Naturalmente tutti coloro i quali vogliono intraprendere questo tipo di carriera devono stare attenti a scegliere luoghi che non mettano a rischio la propria incolumità.

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L’opera di Beast esposta a Milano

Proprio qualche giorno fa un nuovo lavoro del noto street artist Beast è stata esposta nelle strade di Milano.

Sul Corso Garibaldi si trova ora “I am me, we are us and that’s all”. L’opera appare come un dipinto in una cornice dorata, con anche la targhetta con su scritta la spiegazione, quasi come se fosse un quadro esposto in un museo.

Ancora una volta Beast usa la satira politica come oggetto di un suo lavoro.

L’opera raffigura infatti il premier Matteo Renzi, diviso in diverse immagini di se stesso, che insieme a Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento, si presenta a Mario Draghi, il presidente della Bce. Ad assistere alla scena, sullo sfondo, c’è Angela Merkel, la cancelliera tedesca.

Già in passato Beast si è lanciato, con immagini ironiche sul mondo politico, che in effetti è sempre stato al centro di parodie di vario genere.

Si sa che il mondo politico ha dato modo ad artisti di tutti i tipi, di essere rappresentato nei modi più svariati. Spesso proprio attraverso la satira le persone riescono a vedere la realtà per quella che è. Dietro un velo di comicità c’è infatti sempre un fondo di verità, che Beast come sempre ha saputo rappresentare al meglio.

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Arte I nostri artisti

Cancellato il murale di Banksy perché considerato razzista

La parete di una cittadina a sud dell’Inghilterra, dove si trovava l’opera di Banksy, è stata ora imbiancata, cancellando così il lavoro del noto street artist.

Gli abitanti della zona non avevano capito infatti che si trattava di un murale dell’ormai affernato artista e per di più non ne avevano compreso il senso. Il graffito contenente un messaggio anti razzista è stato infatti scambiato, a causa del suo messaggio un po’ troppo esplicito, per un’opera razzista. Tutto il contrario di quello che Banksy voleva in realtà comunicare.

Nel disegno erano rappresentati diversi piccioni con cartelli modello manifestazione con su scritte frasi come: “Tornatene in Africa”, “I migranti non sono i benvenuti” e “Stai lontano dai nostri vermi”, tutti messaggi riferiti ad un volatile di un’altra razza posizionato più avanti.

L’intento di Banksy, che da sempre attraverso il suo lavoro si occupa di temi sociali delicati, era provocatorio.

Attraverso la discriminazione dei piccioni verso il nuovo arrivato voleva rappresentare il nostro comportamento nei confronti degli extracomunitari presenti sul nostro suolo.

Spesso e volentieri, infatti, le frasi che si sentono in giro, riferite ai migranti, sono proprio queste.

Quello “Stai lontano dai nostri vermi” suona un po’ come il nostro “State lontano dai nostri posti di lavoro” o addirittura “dai nostri uomini”, come spesso si sente quando si parla di donne provenienti dall’est europeo.

Anche se non è stato subito compreso, il messaggio di Banksy è comunque riuscito a fare il giro del mondo ed infondo era proprio questo lo scopo dell’artista.

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Millo

Millo è il nome d’arte di uno degli street artist italiani più noti al grande pubblico.

Pugliese di nascita, Millo è riuscito a farsi apprezzare in tutta Italia e non solo, vincendo anche numerosissimi premi.

Lui stesso si definisce influenzato da ogni cosa, dalle piccole sciocchezze che le persone non conoscono e non comprendono, da un tutto e un niente che formano la sua magnifica arte.

Una forma di espressione particolare grazie alla quale l’artista riesce a farsi conoscere e a lasciare un pezzetto di sé nelle strade delle città.

Tutto sommato è proprio questo la street art, un voler lasciare un messaggio che arrivi alle menti di tutti. Esprimere il proprio pensiero con un disegno tracciato sui muri per tutti quelli che vogliono afferrarne il concetto.

Col suo progetto Habitat è stato da poco selezionato per disegnare sulle tredici facciate cieche del quartiere Barriera di Milano.

Suoi lavori sono arrivati perfino nelle strade di Londra, rendendo la sua fama internazionale.  Ancora giovane Millo è riuscito dalla piccola Puglia a far sentire la sua influenza in tutta Europa, grazie anche alle numerose mostre personali organizzate nell’arco della sua già fruttuosa carriera.

 

 

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Arte

Keith Haring

Uno dei writer di maggiore successo negli anni Ottanta è stato sicuramente lo statunitense Keith Haring.

La sua prima fonte d’ispirazione per i suoi disegni furono i fumetti della Disney, per poi passare alla Street Art.

In particolare Keith va ricordato come uno dei maggiori esponenti del graffitismo, corrente che portò molti artisti ad esprimere la propria creatività per le strade delle città.

Nel 1986 aprì un negozio a New York in cui non solo era possibile vederlo in azione ed ammirare la sua arte, ma anche acquistare gadget ispirati alle sue opere.

Purtroppo la vita di Keith Haring fu stroncata dall’AIDS a soli 31 anni, nel pieno del successo.

Uno dei suoi ultimi lavori, realizzati pochi mesi prima della sua scomparsa, si trova proprio in Italia, a Pisa.

Tuttomondo, l’opera disegnata su una delle pareti della Chiesa di Sant’Antonio Abate a Pisa, è tutt’ora ammirabile perchè in ottime condizioni.

Il murale inoltre è famoso per essere stato il più grande mai realizzato in Europa.

Nonostante l’artista ci abbia lasciati ad una così giovane età, è certo che quegli anni gli siano serviti per rimanere impresso nella memoria di tutti.

Grazie ad opere permanenti come Tuttomondo, ovviamente ancora oggi il pensiero torna spesso a lui e a chissà quante altre meraviglie avrebbe potuto proporci.

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Arte I nostri artisti

JR, il fotograffista

Tra gli street artist più amati e ammirati di tutto il mondo c’è sicuramente JR.

JR è un giovane arttista e fotografo, la cui vera identità non è stata ancora rivelata. Ha iniziato la sua carriera appena adolescente, con graffiti che dovevano lasciare il suo marchio in giro per le città.

Col tempo l’artista ha iniziato ad utilizzare la fotografia come suo mezzo di espressione.

Dopo aver fotografato le sue opere, il ragazzo usava attaccare gli scatti alle mura degli edifici, in modo da far conoscere i suoi lavori a tutti.

Adesso queste fotografie sono divenute enormi, tanto da ricoprire intere pareti in tutte le città del mondo, dall’Europa all’America e via dicendo non c’è più nessuno che non ne abbia sentito parlare, o che non abbia visto almeno una della sue creazioni.

JR è infatti chiamato il “fotograffista”, perchè i suoi graffiti, che decorano le mura delle metropoli, sono innanzitutto fotografie, scatti artistici con sempre un tocco personale che li rende unici e inimitabili.

A soli 31 anni lo street artis è diventato un fenomeno, tanto da possedere la più grande galleria d’arte di tutto il mondo.

Come tutta la Street Art degna di questo nome, anche quella di JR invita a riflettere su acuni temi di grande attualità, che spesso naturalmente vanno a toccare temi politici. L’arte di strada infatti non è mai fine a se stessa, ma contiene sempre un messaggio.

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Arte Fumetto

Diddl

Nel 1990 è nato Diddl, buffo topolino divenuto protagonista asssoluto di un’infinita serie di gadget per ragazzi.

Diddl è stato realizzato da Thomas Goletz, un disegnatore tedesco il cui progetto iniziale era quello di disegnare un canguro.

La sua fantasia si è poi evoluta fino alla creazione di questo bellissimo topino dalle orecchie ed i piedi enormi.

Diddl è famoso per la sua espressione dolce, che viene spesso riportata in coloratissime cartoline d’auguri. La sua immagine è in genere accompagnata da frasi delicate e romantiche, che fanno di lui uno dei personaggi più cercati quando si vuole inviare un messaggio affettuoso a qualcuno e non si sa cosa dire.

Oltre a regnare sulle cartoline, Diddl è anche l’immagine modello di moltissimi accessori per la scuola, nonchè capi d’abbigliamento.

Il dolce topolino non è il solo protagonista di tutti questi gadget. È infatti spesso accompagnato da Diddlina, la sua fidanzata, caratterizzata anch’essa dalle classiche orecchie giganti, le guance rosa sul pelo bianco e le zampe di dimensioni enormi rispetto al resto del corpo.

Oltre a Diddlina troviamo tanti altri simpatici personaggi: un corno blu, un orsacchiotto, un cagnolino e molti altri ancora.

Il magico mondo di Diddl dagli anni Novanta ad oggi ha davvero conquistato tutti, sia bambini che genitori.