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Street Art di pizzo

Già da tempo la street art è stata di molto rivalutata. Mentre prima si pensava che certi ragazzi rovinassero solo i muri delle città coi loro disegni, oggi si pensa finalmente che molti di quei lavori possono essere considerati a tutti gli effetti opere d’arte da ammirare.

Adesso le città vanno fiere dei loro street artist, tanto da organizzare addirittura dei tour alla scoperta delle opere degli artisti più famosi. Spesso poi vengono chiamati street artist da altri luoghi del mondo per far loro realizzare qualcosa di unico nella propria nazione.

La street art viene oggi usata anche per nascondere il “brutto” dei nostri quartieri. Spesso infatti ci troviamo davanti a strutture fatiscenti la cui vernice, se rimasta, ha completamente cambiato colore. Grazie ad un’idea del collettivo Nespoon di Varsavia (Polonia), le strutture possono essere ricoperte da pizzo. Non pizzo vero e proprio naturalmente ma trame simmetriche in argilla e tempera. L’effetto è proprio quello di una enorme lavorazione all’uncinetto. Non resta che aspettare che la brillante idea venga accolta anche in Italia.

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Un tour nella street art made in Naples

Domani alle 14, a Largo San Giovanni Maggiore a Napoli, si terrà il primo “Napoli Paint Stories; street art & graffiti tour”.

Il giro tra le opere di street art, tutte realizzate da artisti napoletani, porterà curiosi e appassionati alla scoperta di un mondo nuovo. I vicoli del centro storico di Napoli sono infatti ricchi di graffiti, murales e stencil, che spesso e volentieri per la fretta di tutti i giorni non vengono notati.

Ecco quindi che grazie a questo simpatico evento tutti potranno fare un giro nel misterioso mondo della urban art, un’arte ancora così poco conosciuta ma che tanto ha da raccontare sui problemi dei quartieri.

Anche un’opera così alternativa può infatti essere un segno di protesta o almeno di denuncia di tutto ciò che non va nelle nostre città.

Grazie alla visita guidata per i vicoli del capoluogo campano si scopriranno i lavori di Cyop&Kaf, Zilda, Arp, ma anche di artisti stranieri come il grande Banksy. Durante il tour verranno naturalmente illustrate anche le tecniche utilizzate per la realizzazione delle opere.

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Lady Pink

Generalmente quando si parla di street art e graffiti di ogni genere non solo ci si rivolge ad un pubblico solitamente maschile, ma si mostrano anche lavori realizzati perlopiù da uomini. Quello dell’arte di strada è un campo in cui il ruolo femminile viene sempre sottovalutato, ma esistono diverse donne che già negli anni Settanta hanno fatto della street art un mestiere oltre che una passione.

Una di esse è Sandra Fabara, meglio nota con lo pseudonimo di Lady Pink. L’artista nata in Ecuador nel 1969, è cresciuta nel Queens, a New York, e ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni Settanta quando il suo fidanzato fu arrestato e trasferito a Porto Rico.

Oltre che di pittura Lady Pink si è anche interessata al teatro, tant’è che ha partecipato a diverse rappresentazioni teatrali negli Stati Uniti.

La carriera di realizzatrice di graffiti è iniziata con la creazione di disegni nelle stazioni della metropolitana della città. Il successo è tale che a soli 21 anni Sandra è riuscita a mettere su la sua prima mostra personale che le ha permesso di farsi conoscere ad un pubblico non più solo di strada.

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Blu: la Street Art contro il capitalismo

Blu è lo pseudonimo di un artista bolognese, che ha deciso di non rivelare mai al pubblico la sua vera identità.

Lo street artist, considerato uno dei migliori attualmente in azione, ha iniziato la sua carriera realizzato graffiti con bombolette spray sulle mura della sua città.

Col passare del tempo l’utilizzo di nuove tecniche e pitture a tempera gli hanno permesso di realizzare le sue opere su superfici sempre più vaste.

La sua arte, dapprima conosciuta solo in Italia, ha poi preso il volo anche all’estero, soprattutto dopo il disastro ambientale del 2010, che ha visto lo sversamento di un’ingente quantità di petrolio nel mare del Golfo del Messico.

In quell’occasione Blu ha realizzato una significativa immagine su un palazzo della città di Lisbona, in cui si vede un uomo con una corona sul capo, le cui punte riportano i loghi delle imprese petrolifere. Il personaggio raffigurato mantiene tra le mani il pianeta Terra a mo’ di bicchiere e ne beve il contenuto con una cannuccia.

L’immagine è molto suggestiva, così come i tanti altri lavori dell’artista, che invitano le persone a riflettere sulla fine che ha fatto la nostra società.

Un mondo ormai completamente gettato nella morsa del capitalismo, nel quale non ci si accorge più del vaolre della natura, se non quando questa ci si rivolta contro.

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NO CURVES

La Tape Art è un tipo di arte underground, che consiste nella realizzazione di opere col solo uso del nastro adesivo.

Questa è una tecnica particolare e che incurioscisce molto, visto l’effetto particolare che dona al lavoro di chi la adopera.

NO CURVES è uno dei più importanti esponenti di questa originale tecnica.

Il suo stile è unico anche perchè, come ci suggerisce il nome “no curves”, non ha curve.

I disegni dell’artista, sempre realizzati con lo scotch, formano figure geometriche perfette, senza che però si creino curve o comunque rotondità.

Questo giovane artista è ormai diventato una sorta di fenomeno tra i ragazzi di tutto il mondo, soprattutto grazie all’aiuto del web. I social network infatti aiutano NO CURVES a far circolare il suo lavoro nel mondo e sono sempre di più le persone che lo apprezzano e che addirittura tentano di imitarlo.

Il ragazzo realizza queste piccole opere d’arte, tutte rigorosamente utilizzando il solo nastro adesivo, su qualunque superficie: dalle mura cittadine, ai cartelloni, ai più svariati oggetti.

Anche in Italia sono arrivati i suoi lavori, tant’è che l’artista viene spesso invitato a mettere su qualche piccola esposizione nelle principali città del nostro paese.

Insomma ecco un nuovo modo di fare Street Art, un’arte particolare che se realizzata nel giusto modo non può che abbellire la nostra città.