Non c’è cosa più bella al mondo di creare arte. L’arte infatti permette di comunicare con tutte le persone del mondo, un linguaggio universale infatti che tutti possono comprendere senza alcun tipo di difficoltà. L’arte permette di parlare dei propri sentimenti e delle proprie emozioni, anche di quelle sensazioni così profonde e intime che spesso è difficile riuscire a veicolare in altro modo. L’arte, con questa sua potenza, riesce a portare in giro per il mondo dei messaggi importanti e riesce persino a far riflettere le persone, a cambiare il loro modo di vedere il mondo, ad aiutarle a diventare migliori giorno dopo giorno. L’arte è una valvola di sfogo, qualcosa che ci offre l’opportunità di cancellare i propri demoni personali e di evitare paure, ansie e frustrazioni al pari di una terapia. L’arte infine è un modo per farsi capire dagli altri, una porta sul proprio mondo personale, una porta sulla propria anima.
Categoria: Arte
Partenope osserva Napoli
Sono tante le leggende che girano attorno alle origini della città di Napoli. Una delle più note è quella che riguarda la sirena Partenope.
Partenope, innamorata di Ulisse ma da lui respinta, decise di lasciarsi morire sull’isoletta di Megaride, dove oggi sorge il Castel dell’Ovo. Da quella piccola isola si è poi sviluppata l’intera città di Napoli.
I cittadini partenopei da sempre sono molto legati ai loro miti e cercano di celebrarli al meglio e soprattutto di farli conoscere a chi non è della zona.
Grazie ad una raccolta fondi organizzata tra gli abitanti del quartiere Materdei, ad opera della rassegna R_estate e del comitato Materdei R_esiste, la sirena Partenope è ora diventata un magnifico murales.
L’opera realizzata dallo street artist Francisco Bosoletti può essere oggi ammirata sulla facciata di un edificio di via San Raffaele.
Ancora una volta quindi la street art aiuta la città a far conoscere la sua storia e la sua bellezza.
Street Art all’Expo
In concomitanza con l’Expo di Milano non poteva naturalmente mancare un’esposizione di opere di Street Art, forma d’arte ormai completamente accettata e apprezzata.
Il tema delle opere esposte è come prevedibile lo stesso dell’Expo 2015, quindi il rapporto tra uomo e natura.
Nove gli artisti coinvolti, sia italiani che stranieri: 2501, Atomo, BR1, Sten Lex ed Edoardo Tresoldi, gli spagnoli Borondo e Sam3, il francese C215 e l’americano Max Rippon.
Due installazioni al chiuso saranno visitabili dal martedì alla domenica nell’hangar di via Amari fino al 31 luglio e entro il 22 luglio nell’Istituto Cervantes di via Dante. Altri due murales si potranno invece ammirare in giro per la città in via Vittani e via Simoni e all’università Bicocca.
Street Art di pizzo
Già da tempo la street art è stata di molto rivalutata. Mentre prima si pensava che certi ragazzi rovinassero solo i muri delle città coi loro disegni, oggi si pensa finalmente che molti di quei lavori possono essere considerati a tutti gli effetti opere d’arte da ammirare.
Adesso le città vanno fiere dei loro street artist, tanto da organizzare addirittura dei tour alla scoperta delle opere degli artisti più famosi. Spesso poi vengono chiamati street artist da altri luoghi del mondo per far loro realizzare qualcosa di unico nella propria nazione.
La street art viene oggi usata anche per nascondere il “brutto” dei nostri quartieri. Spesso infatti ci troviamo davanti a strutture fatiscenti la cui vernice, se rimasta, ha completamente cambiato colore. Grazie ad un’idea del collettivo Nespoon di Varsavia (Polonia), le strutture possono essere ricoperte da pizzo. Non pizzo vero e proprio naturalmente ma trame simmetriche in argilla e tempera. L’effetto è proprio quello di una enorme lavorazione all’uncinetto. Non resta che aspettare che la brillante idea venga accolta anche in Italia.
Street Art messaggio di speranza
In un periodo in cui la questione dei migranti è diventata più che urgente, ecco che a Napoli appaiono immagini di visi tristi e nostalgici, sono i volti dei rom, gli stessi che sono stati cancellati dalle fiamme appiccate dalla popolazione esasperata.
In tutta l’Italia ormai non si parla d’altro che di sbarchi clandestini sulle nostre coste e di come queste persone siano solo un disturbo per la nostra quiete. Non si può però fare di tutta l’erba un fascio. Come non si può sempre credere al mito di “italiani brava gente”, non si può pensare che tutti gli stranieri arrivati in Italia, dopo lunghi e terribili viaggi, siano delinquenti.
Incendiare un campo rom non può essere la soluzione ad un problema che non riguarda solo gli italiani, ma tutti i migranti, costretti spesso a vivere in condizioni disumane e fatti vittime di razzismo e ignoranza.
Con una magnifica opera di street art Jorit Agoch dà vita a un messaggio di speranza. Ael, la bambina rappresentata, è una bambina come tante altre, con gli occhi spalancati sulla zona di Ponticelli. Il motto dell’iniziativa è “tutti i bambini sono uguali”, perché è così. Tutti hanno diritto di vivere su questa terra e cercare rifugio quando qualcosa non va nel proprio paese.
Street Art Silos
Domenica 21 giugno a Catania il sindaco Enzo Bianco, insieme agli assessori alla Cultura e al Turismo Orazio Licandro e Gianpiero Scuderi, ha consegnato lo Street Art Silos agli street artist di fama internazionale.
Street Art Silos è un cantiere creativo di oltre 10mila mq, situato nel porto dell’importante città siciliana, meta di milioni di turisti grazie anche al fascino dell’Etna.
Gli artisti selezionati per l’ambizioso progetto dovranno consegnare i lavori entro il 30 giugno.
L’iniziativa prevede la realizzazione di otto silos lato terra e otto lato mare.
Notte e giorno i “campioni” di street art saranno ripresi per la realizzazione di un video documentario ad opera di Diego Ronsisvalle.
Dipingere surfando
Di tecniche particolari per dipingere ce ne sono davvero tante, ma ciò nonostante non smettiamo mai di stupirci quando ne troviamo una nuova.
Sean Yoro, street artist hawaiano, usa un sistema molto originale per realizzare i suoi lavori.
Il giovane artista dipinge i muri della sua città poggiato sulla sua tavola da surf. Surfando sull’acqua Sean raffigura volti di donne, che sembrano così emergere dal mare.
L’effetto è a dir poco meraviglioso e lascia tutti senza fiato, tant’è che la notizia che all’altro capo del mondo esiste un artista del genere sta facendo il giro delle tv e dei giornali.
Chi dice che giovani e anziani non possono andare d’accordo? Due generazioni tanto lontane tra loro possono sicuramente trovare un punto d’incontro. Non solo i ragazzi possono imparare tanto dall’esperienza dei loro nonni, ma anche i più anziani possono conoscere e apprezzare il mondo dei loro nipoti.
È proprio questo quel che vuole dimostrare un nuovo progetto portoghese, Lata 65, che ha organizzato un laboratorio di street art per i vecchietti di Lisbona.
La bellissima “città bianca”, già nota per essere sede di alcune delle più belle opere di street art, sta oggi dimostrando di essere ancora più creativa.
Gli anziani, soprattutto durante l’estate, corrono il rischio di rimanere soli e, si sa, la solitudine è molto pericolosa, a maggior ragione se ci sono anche problemi di salute.
Lata 65 aiuta giovani e meno giovani ad unirsi e a collaborare con un obiettivo comune: rendere la capitale portoghese sempre più bella e vivibile.
L’arte del tatuaggio
Si terrà dal 22 al 24 maggio la dodicesima edizione della Napoli Tattoo Convention. Anche quest’anno l’evento si terrà nella meravigliosa Mostra d’Oltremare del capoluogo campano.
Più di trecento tatuatori, di cui cento provenienti da tutto il mondo, si disputeranno il premio di miglior tatuatore. Quest’anno arriveranno addirittura professionisti dal Giappone, dalla Nuova Zelanda e dalle Hawaii.
Siccome quella del tattoo è un arte nata nell’ambito del circo, anche in quest’edizione troveremo giocolieri e funamboli ad intrattenere i visitatori.
Il Tattoo Expo è un evento di portata internazionale. Ormai sono gli stessi tatuatori a chiedere di poter partecipare agli organizzatori. Friz Tattoo e Costattoo ancora una volta renderanno la convention un vero e proprio successo.
Un intero weekend sarà quindi dedicato all’arte del tatuaggio e chissà quanti decideranno di farsi disegnare il tattoo dei sogni proprio in questi giorni.
Cancellato per sbaglio il murale di Pao
Oggi per sbaglio dei volontari impegnati nella pulizia della città di Milano hanno cancellato un noto murales di Pao.
Il famoso street artist lo aveva realizzato nel 2001 con la collaborazione di Linda e adesso quell’opera non c’è più.
Via Cesariano fino a poco fa era conosciuta anche per quel lavoro, che le donava colore e vitalità. L’artista ha definito avventato il gesto dei volontari, che presi dalla smania di riportare un po’ d’ordine alla loro città non hanno badato a distinguere il bello e il brutto delle mura di Milano.
In effetti come spesso si sente ripetere bisogna fare attenzione a non fare di tutta l’erba un fascio. Gli street artist sono artisti veri e propri che non vanno mischiati con chi invece la città la deturpa sporcandola.
Le opere di street art vanno a caratterizzare una città, la colorano, la rendono più bella e più solare, aiutano le persone a denunciare ciò che proprio non va: insomma danno voce ai cittadini.
Il murale di Pao fu infatti proprio autorizzato dagli abitanti e dai commercianti di via Cesariano, che oggi si trovano con una strada vuota e triste.