In un periodo in cui la questione dei migranti è diventata più che urgente, ecco che a Napoli appaiono immagini di visi tristi e nostalgici, sono i volti dei rom, gli stessi che sono stati cancellati dalle fiamme appiccate dalla popolazione esasperata.
In tutta l’Italia ormai non si parla d’altro che di sbarchi clandestini sulle nostre coste e di come queste persone siano solo un disturbo per la nostra quiete. Non si può però fare di tutta l’erba un fascio. Come non si può sempre credere al mito di “italiani brava gente”, non si può pensare che tutti gli stranieri arrivati in Italia, dopo lunghi e terribili viaggi, siano delinquenti.
Incendiare un campo rom non può essere la soluzione ad un problema che non riguarda solo gli italiani, ma tutti i migranti, costretti spesso a vivere in condizioni disumane e fatti vittime di razzismo e ignoranza.
Con una magnifica opera di street art Jorit Agoch dà vita a un messaggio di speranza. Ael, la bambina rappresentata, è una bambina come tante altre, con gli occhi spalancati sulla zona di Ponticelli. Il motto dell’iniziativa è “tutti i bambini sono uguali”, perché è così. Tutti hanno diritto di vivere su questa terra e cercare rifugio quando qualcosa non va nel proprio paese.