Visto il grande successo, “Mulieres”, la mostra di Milo Manara è stata prolungata di qualche giorno ed è andata avanti fino a domenica 8 marzo, giorno in cui si è celebrata anche la Festa della Donna.
L’esposizione di Palazzo Fruscione, a Salerno, ha registrato un gran numero di presenze. Appassionati da tutte le parti d’Italia si sono infatti recati nella bellissima città della Campania per ammirare le opere del particolare artista, esposte naturalmente in versione originale.
Proprio il giorno giorno dell’anno in cui in assoluto si vendono più mimose si è conclusa questa mostra tanto attesa dedicata proprio alle donne, protagoniste assolute delle opere di Milo Manara.
L’autore, in tutti i suoi lavori, fumetti compresi, mette in luce tutti gli aspetti più intimi dei soggetti da lui ritratti, non ha caso è considerato il “maestro” dell’erotismo.
L’esposizione di Palazzo Fruscione in effetti è stata un vero e proprio omaggio ai settanta anni dell’artista, in vista del festival del Comicon che si terrà puntuale anche quest’anno.
Tag: festa della donna
Le prime fumettiste italiane
Tra le primissime fumettiste italiane di successo abbiamo sicuramente le sorelle Angela e Luciana Giussani, famose soprattutto per essere le autrici di Diabolik.
Diabolik è stato il primo fumetto nero italiano, pubblicato dalla casa editrice Astorina.
Le due sorelle, nate entrambe a Milano, hanno dedicato tutta la loro vita e ovviamente la loro carriera a questa storia e episodi per ragazzi, il cui successo è stato tale da andare avanti ancora oggi. La serie è stata infatti poi trasformata in cartoni animati e addirittura in film.
Diabolik è stato pubblicato per la prima volta da Angela, la maggiore, che dopo tredici anni dall’uscita della prima puntata, ha chiamato a lavorare allo stesso progetto anche Luciana.
Dopo la scomparsa di Angela, avvenuta nel 1987, la sorella più piccola ha portato avanti da sola la casa editrice fino al 1999.
Ancora oggi, a distanza di tantissimi anni dalla prima uscita, le storie del misterioso personaggio di Diabolik e di Eva, vengono ancora pubblicate per la gioia dei più giovani ma non solo.
Sono tante infatti le persone di una certa età che ancora lo leggono con piacere, ricordando così i vecchi tempi.
In occasione della Festa della Donna una mostra speciale avrà luogo a Milano, presso lo Spazio culturale Seicentro.
“Arianna” è il nome che è stato dato all’esposizione delle opere dell’artista Portoghese Paula Dias.
È chiaro il riferimento alla mitologia e al personaggio di Arianna in particolare. Figlia del re di Creta Minosse, la ragazza si innamorò di Teseo giunto sull’isola per sconfiggere il Minotauro e gli diede un gomitolo di filo da utilizzare per non perdere la strada nel labirinto del terribile mostro.
Dal 6 al 15 marzo la mostra metterà in primo piano volti di donne, le loro paure, i loro sogni. La donne sanno infatti tenere tra le mani il filo che conduce alle cose davvero importanti della vita.
Nel labirinto della nostra esistenza sono le donne, creature sagge e pazienti, a trovare sempre la strada giusta con la loro forza. In esse non manca mai la determinazione, ma anche il coraggio di rischiare sempre e comunque.
Nella società di oggi spesso perdiamo di vista il nostro vero obiettivo, condizionati come siamo da tutto ciò che ci circonda. Se tutti noi fossimo Arianna, avremmo sempre il nostro filo a disposizione per non perdere mai la nostra strada.
Miss.Tic è il nome d’arte di una particolare artista parigina attiva già dagli anni Ottanta.
Nata nel 1956 nel magnifico quartiere di Montmartre, patria dell’arte francese, la donna d’origine tunisina è diventata una delle più grandi street artist di Parigi e la sua fama si è diffusa velocemente anche all’estero tra gli appassionati del genere.
Dopo essere stata in California Miss.Tic torna nel suo paese e invade i muri delle città con le sue opere. Poetessa sperimentale abbina spesso ai suoi disegni anche frasi. Giochi di parole e inversioni capaci di creare un senso tutto nuovo a concetti già conosciuti sono il marchio di fabbrica di questa speciale artista.
Uno dei temi più comuni che si ritrovano nei lavori della parigina e la rottura dello stereotipo della donna fatale, la seduttrice.
L’artista è però nota anche per le sue reinterpretazioni di opere famose come quelle di Toulouse-Lautrec (tra l’altro attivo un secolo prima nel suo stesso quartiere ai piedi del Sacro Cuore), Manet, Delacroix, Gauguin, Caravaggio e tantissimi altri.
I lavori di Miss.Tic rappresentano per lo più donne, spesso autoritratti, in bianco e nero. Le immagini sono davvero ridotte all’essenziale, ma la postura dei personaggi e le frasi ad assi abbinate rendono le opere veramente coinvolgenti.